Teatro Piazza Repubblica, Varese
L’1 dicembre 2015 ci classifichiamo al 3° posto nel Concorso internazionale di progettazione per la riqualificazione urbanistica e funzionale del comparto di Piazza della Repubblica a Varese, per il subambito del nuovo Teatro e complesso di via Ravasi.
In realtà non si tratta di un semplice teatro: la nostra visione per il Nuovo Teatro di Varese è un parco urbano pensato come sistema di luoghi scenici. Il progetto include un teatro ipogeo primario da oltre 1.000 posti e un grande complesso residenziale immersi in un’area verde da cui emergono una serie di luoghi scenici secondari, alcuni coperti e altri all’aperto. Questa conformazione renderebbe l’area ideale per l’organizzazione di festival musicali o teatrali o qualsiasi tipo di evento caratterizzato da performance concomitanti.
Dopo l’esame della documentazione e le verifiche sul luogo, si è considerato che un volume nell’area oggi occupata dal Teatro Apollonio, analogo a quello esistente, avrebbe sacrificato l’ampiezza di respiro della piazza e degli spazi intorno ad essa. La piazza, immaginata con carattere più territoriale che urbano, potrebbe trovare la sua bellezza più caratteristica nell’apertura del suo lato libero verso la collina: una relazione che proporrebbe l’elemento naturale come “quarta parete” dello scenario della piazza urbana.
Dunque, nell’ottica di liberare la prospettiva della collina dalla piazza, il nuovo teatro di Varese è stato progettato parzialmente interrato: dell’edificio emerge solo l’ingresso sulla piazza della Repubblica e parte della torre scenica. Un’importante conseguenza di questa impostazione è perciò la liberazione e la fruibilità di gran parte dell’area di progetto compresa tra la via Bizzozero e gli isolati che affacciano su via Carrobbio, Largo Sogno e via Dazio Vecchio. Un grande volume al centro di questo spazio lo avrebbe soffocato irrimediabilmente, compromettendo la continuità delle viste e dei percorsi.
Il progetto del teatro ipogeo e la liberazione delle superfici a nord della via Bizzozero permette la realizzazione di un grande giardino, quasi un piccolo parco circondato dagli ultimi isolati del centro storico. Un giardino su cui si è voluto proiettare il carattere e la funzione del nuovo teatro, disegnando diverse delle sue parti in forma di padiglioni a vocazione scenica e moltiplicano quindi le possibilità di allestimento di spettacoli all’aperto (nel parco) o al chiuso (nel teatro propriamente detto).
In un’epoca di crisi e trasformazione dell’istituzione e ella cultura del teatro c’è sembrato opportuno ampliare le possibilità a disposizione e svincolarle, almeno in parte, dall’unica modalità di spettacolo per grandi masse di spettatori. Nei padiglioni e sui prati del parco potrebbero così essere allestiti spettacoli di diverse dimensioni, spontanei o organizzati dal teatro stesso: tanto spettacoli teatrali, quanto eventi musicali, concerti o conferenze.